28 Nov “Insieme per dare valore al cambiamento”
Con questa frase -più che una sintesi, un invito a produttori e istituzioni- si è concluso, nel pomeriggio di sabato 27 novembre al Castello di Alviano, l’incontro sul tema Territorio e Olio, organizzato dal Comune di Alviano nell’ambito della manifestazione Olio & Farro.
Il cambiamento è quello, epocale e profondo, che stiamo attraversando a seguito della pandemia, che ha dimostrato ancora di più l’importanza di un’agricoltura forte. Ma il cambiamento -come ha sottolineato l’assessore all’Agricoltura e Ambiente e Vice Presidente della Regione dell’Umbria Roberto Morroni- è anche quello culturale e di paradigma che deve caratterizzare i moderni olivicoltori umbri (28mila produttori per 30mila ettari di oliveti), perchè possano cogliere le opportunità di una nuova era che si sta aprendo ed essere protagonisti del proprio futuro. Un futuro in cui spetta anche a loro il compito di creare valore aggiunto, così che la sostenibilità economica, ambientale e sociale nel settore olivicolo si realizzino concretamente. È, quindi, indispensabile unirsi, fare rete. Agire insieme, come ha ribadito anche il Presidente di Coldiretti Umbria Albano Agabiti, con la consapevolezza e l’orgoglio di ciò che significa essere contadini oggi.
La Regione dell’Umbria ha investito -prima regione italiana- 11 mln di euro per la creazione della filiera dell’olivicoltura, al fine di favorire l’aggregazione dei produttori, l’innovazione degli impianti e dei processi, a garanzia della crescente qualità dell’olio, e scongiurare così l’abbandono progressivo degli oliveti, che per la nostra regione e per l’intero paese, rappresentano anche un fondamentale patrimonio paesaggistico e ambientale.
Anche lo Stato, come ha sottolineato l’on. Raffaele Nevi, componente della Commissione Agricoltura del Parlamento, si è posto questo obiettivo nell’approvare il recente DM sull’olivicoltura, mettendo a disposizione 30 mln di euro per innovare, migliorare e incrementare l’offerta nazionale di olio evo, oggi insufficiente rispetto alla domanda.
In tale contesto, Italyheart è stata potata ad esempio, quale modello di azienda che questo cambiamento lo ha già intrapreso, in maniera vincente.
“Noi siamo orgogliosi di essere Umbri e ci sentiamo fortunati a vivere in questi territori che permettono una qualità della vita che, troppo spesso, noi stessi diamo per scontata. -ha detto Giovanni Crocelli, Presidente Italyheart- Con questa “coscienza della fortuna” siamo anche consapevoli che se si abbandona la campagna perchè non redditizia finisce uno stile di vita che invece può aiutarci a vivere meglio. Italyheart nasce proprio con la volontà di ridare dignità al territorio, alle sue filiere, allo stile di vita della famiglia contadina di un tempo, che nelle nostre campagne è ancora attuale e nel quale crediamo. Oggi -ha proseguito- abbiamo l’opportunità di operare con filiere territoriali corte, in cui grazie all’unione di tradizione e innovazione, possiamo dare ai nostri giovani la possibilità di scegliere dove vivere, senza che siano costretti ad andare via da casa perchè non hanno prospettive di lavoro. I contadini condividevano, la condivisione è fondamentale per avere più forza. Dobbiamo unire le energie in sinergie utili per la realizzazione di obiettivi comuni e dare più valore alla nostra azione imprenditoriale, ai nostri prodotti, perchè ad essi venga riconosciuta dal consumatore quella qualità intrinseca che li rende unici e per la quale esso è disposto a pagare un prezzo più alto. Infine -ha concluso- se non siamo capaci di fare massa critica, pochissimi di quei 28mila produttori olivicoli della nostra regione saranno in grado di approcciare il mercato nazionale, tantomeno internazionale, dell’alta qualità. Unirsi per obiettivi comuni e uno sviluppo territoriale condiviso è l’unica strada possibile, dimenticando quello che ci divide e forti di ciò che ci unisce, per fare qualcosa di importante per tutti.”
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